venerdì 23 maggio 2008

un pensiero in autobus per Gunther Anders mentre guardo la gente all'uscita di un supermarket e ascolto i discorsi di due giovani atei inconsapevoli

Quest'antropocentrismo che vuole l'uomo e il suo dio cartaceo protagonisti della storia trova più spazio fra i suoi contestatori che fra i suoi promotori, oggi. Bizzarro.
Non vogliamo più dio perché altre nostre produzioni lo sostituiscono. Ovvero vogliamo sempre dio, magari con una scadenza più controllabile.

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