venerdì 13 giugno 2008

Cosa può insegnare Epitteto a un nichilista oggi ?

Cosa può insegnare Epitteto ad un nichilista oggi
In una temperatura filosofica dove l'ambiente della ragione non riesce a sondare i fondamenti con la stessa forza della modernità, il nichilista elegante - per come io lo sto intendendo in tutti questi miei appunti - può porsi su un duplice piano d'ascolto:

- il risveglio sull'Essere (ovvero la pazienza teoretica nei confronti dei temi ontologici - dove Severino è per me guida e problema)

- la fronesis come esigenza etica aperta dalla morte di Dio, ovvero la rilettura di temi che hanno edificato il significato della saggezza nella civiltà occidentale, con lo scopo di trattenere nell'ambito umano quelle energie nei confronti del reale da sempre valide a prescindere dagli effetti che queste possono aver portato nel loro calarsi storico.

In merito al secondo punto è stato per me ottimo nelle ultime letture l'apporto di Boezio (di cui parlerò) e di Epitteto (di cui tratto in questa sede).

Cosa può insegnare Epitteto a un nichilista oggi?
Ebbene, Epitteto (50 - 120) può contribuire alla presa di coscienza dei gradi in cui l'uomo può intellettualmente intervenire o meno nella cognizione del reale e della necessità che lo regola. Con fare socratico egli non scrisse nulla, ma il suo pedissequo allievo Arriano raccolse i suoi insegnamenti in quello che poi anche Leopardi rielaborò come Manuale.
L'uomo non può e non deve arrischiarsi nella illusione della sua presa totale della realtà: il concetto di rappresentazione è nel caso di Epitteto il modo per intendere la fallacia del significare immediato degli eventi da parte dell'uomo non filosofo. L'uomo filosofo è invece un ponte fra l'uomo del senso comune e la regola aurea della felicità, là dove per felicità non viene intesa da Epitteto tanto l'esultanza per il successo della contingenza, quanto la partecipazione alla Verità. Tale partecipazione dipende da due facoltà distinte: la Proairesi e la Diairesi.
La prima facoltà riguarda la capacità di discernimento autoteoretico delle rappresentazioni, ovvero la facoltà di gestire razionalmente la ricezione del senso delle cose. Queste sono divisibili in proairetiche nel caso in cui appartengano alla schiera delle entità in nostro potere (desideri, ambizioni, valutazioni etc. )mentre sono aproairetiche quelle non in nostro potere (reputazione, ordine delle cose, morte etc.). La Diairesi è dunque la facoltà di discernere ciò che è in nostro potere da quello che non lo è. E su questo che gioca il piano fronetico della conoscenza in Epitteto – o meglio dell’etica della conoscenza.

Tale piano etico si innesta, per lo stoicismo, nella considerazione per cui le passioni sono l’impedimento dell’adeguamento fra condotta umana e razionalità del Logos. Il nichilista elegante non deve necessariamente seguire tale considerazione, in quanto annovera fra le passioni anche quella noetica nei confronti del vero che ha contraddistinto la storia della metafisica occidentale, sotto la prospettiva nietzscheana della volontà di potenza; è tuttavia possibile rimpiazzare la messa tra parentesi delle passioni con la messa tra parentesi del senso comune, che alla fine dei conti altro non è che la “passione collettiva” che porta la verità dell’essere fuori dalla sua casa in grado decisamente superiore rispetto alle passioni del corpo.

In ragione dunque di un’ “a-patia” positiva e attiva nei confronti del senso comune, ecco dei passaggi indicativi quanto divertenti del nostro compianto Epitteto, filosofo spigliato e ironico, scoiattolo della verità.

Dal Manuale, nella speranza di molti sorrisi :

21. La morte, l'esilio e tutto ciò che appare terribile ti siano quotidianamente dinanzi agli occhi, più di ogni altra cosa la morte: e non avrai mai alcun pensiero meschino né desidererai mai nulla oltre misura.

4. Ogni volta che ti accingi a un'azione, ricorda a te stesso quale sia la sua vera natura. Se esci per recarti al bagno pubblico, predisponiti mentalmente a quello che succede in questi ambienti: la gente che ti spruzza, ti urta, ti insulta, ti deruba. E così, se inizierai col dire: «voglio fare un bagno e mantenere la mia scelta morale conforme a natura», ti disporrai ad agire con più sicurezza. E fai altrettanto per ogni altra azione. Perché in questo modo, se qualcosa dovesse impedirti il bagno, potrai dire prontamente: «non volevo soltanto lavarmi, ma anche mantenere la mia scelta morale conforme a natura: e non ci riuscirò, se mi infastidisco per quel che succede».

41. È segno di scarse qualità naturali dedicare troppo tempo alle cose del corpo: per esempio un eccessivo indulgere agli esercizi ginnici, a mangiare, a bere, a defecare, ad accoppiarsi. Attività che devono restare marginali: tutta l'attenzione va rivolta alla mente.

46. Non definirti in nessuna occasione filosofo e in generale non parlare tra gente comune di principi filosofici, ma fai quello che discende da questi principi: per esempio, a banchetto non dire come si deve mangiare, ma mangia come si deve.[…]

45. Il tale si lava in fretta: non dire «male», ma «in fretta». Un altro beve molto vino: non dire «male», ma «molto». Prima di aver distinto il giudizio che presiede al suo agire, come sai se è «male»? Così non ti accadrà di ricevere le rappresentazioni catalettiche di una cosa e di dare il tuo assenso ad altre.

22. Se aspiri alla filosofia, preparati fin d'ora a essere deriso e schernito dalla gente: «ce lo ritroviamo di colpo filosofo», diranno, e ancora: «da dove ha preso tutto questo cipiglio?». Ma sul tuo volto non vi sia cipiglio; attieniti invece a ciò che ti pare il meglio, come un uomo assegnato dal dio a questo posto. E ricorda che se resterai coerente agli stessi principi, quelli che prima ti beffavano poi ti ammireranno, mentre se ti rivelerai inferiore a essi riscuoterai un doppio dileggio.

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Bibilografia filosofia Emanuele Severino bibliografia , Emanuele Severino (i testi presi in considerazione per la tesi) vita e pensiero

  • La struttura originaria, Brescia, La Scuola, 1958. Nuova edizione, con modifiche e una Introduzione 1979, Milano, Adelphi, 1981]
  • Per un rinnovamento nella interpretazione della filosofia fichtiana, Brescia, La Scuola, 1960
  • Studi di filosofia della prassi, Milano, Vita e pensiero, 1963; nuova ediz. ampliata, Milano, Adelphi, 1984
  • Ritornare a Parmenide, in «Rivista di filosofia neoscolastica», LVI [1964], n. 2, pp. 137-175; poi in Essenza del nichilismo, Brescia, Paideia, 1972, pp. 13-66; nuova edizione ampliata, Milano, Adelphi, 1982, pp. 19-61
  • Essenza del nichilismo. Saggi, Brescia, Paideia, 1972; seconda edizione ampliata, Milano, Adelphi, 1982
  • Gli abitatori del tempo. Cristianesimo, marxismo, tecnica, Roma, Armando, 1978; nuova edizione ampliata, ivi, 1981
  • Téchne. Le radici della violenza, Milano, Rusconi, 1979; seconda edizione, ivi, 1988; nuova edizione ampliata, Milano, Rizzoli, 2002
  • Legge e caso, Milano, Adelphi, 1979
  • Destino della necessità. Katà tò chreòn, Milano, Adelphi, 1980; nuova edizione, senza modifiche sostanziali, ivi, 1999
  • A Cesare e a Dio, Milano, Rizzoli, 1983; nuova ediz., ivi, 2007
  • La strada, Milano, Rizzoli, 1983
  • La filosofia antica, Milano, Rizzoli, 1984; nuova ediz. ampliata, ivi, 2004
  • La filosofia moderna, Milano, Rizzoli, 1984; nuova ediz. ampliata, ivi, 2004
  • Il parricidio mancato, Milano, Adelphi, 1985
  • La filosofia contemporanea, Milano, Rizzoli, 1986; nuova ediz. ampliata, ivi, 2004
  • Traduzione e interpretazione dell’«Orestea» di Eschilo, Milano, Rizzoli, 1985
  • La tendenza fondamentale del nostro tempo, Milano, Adelphi, 1988
  • Il giogo. Alle origini della ragione: Eschilo, Milano, Adelphi, 1989
  • La filosofia futura, Milano, Rizzoli, 1989; nuova ediz. ampliata, ivi, 2005
  • Il nulla e la poesia. Alla fine dell’età della tecnica: Leopardi, Milano, Rizzoli, 1990; nuova ediz., ivi, 2005
  • Filosofia. Lo sviluppo storico e le fonti, Firenze, Sansoni, 3 voll.
  • Oltre il linguaggio, Milano, Adelphi, 1992
  • La guerra, Milano, Rizzoli, 1992
  • La bilancia. Pensieri sul nostro tempo, Milano, Rizzoli, 1992
  • Il declino del capitalismo, Milano, Rizzoli, 1993; nuova ediz., ivi, 2007
  • Sortite. Piccoli scritti sui rimedi (e la gioia), Milano, Rizzoli, 1994
  • Pensieri sul Cristianesimo, Milano, Rizzoli, 1995
  • Tautótēs, Milano, Adelphi, 1995
  • La filosofia dai Greci al nostro tempo, Milano, Rizzoli, 1996
  • La follia dell'angelo, Milano, Rizzoli, 1997; nuova ediz., Milano, Mimesis, 2006
  • Cosa arcana e stupenda. L’Occidente e Leopardi, Milano, Rizzoli, 1998; nuova ediz., ivi, 2006
  • Il destino della tecnica, Milano, Rizzoli, 1998
  • La buona fede, Milano, Rizzoli, 1999
  • L’anello del ritorno, Milano, Adelphi, 1999
  • Crisi della tradizione occidentale, Milano, Marinotti, 1999
  • La legna e la cenere. Discussioni sul significato dell'esistenza, Milano, Rizzoli, 2000
  • Il mio scontro con la Chiesa, Milano, Rizzoli, 2001
  • La Gloria, Milano, Adelphi, 2001
  • Oltre l’uomo e oltre Dio, Genova, il melangolo, 2002
  • Lezioni sulla politica, Milano, Marinotti, 2002
  • Tecnica e architettura, Milano, Cortina, 2003
  • Dall'Islam a Prometeo, Milano, Rizzoli, 2003
  • Fondamento della contraddizione, Milano, Adelphi, 2005
  • Nascere, e altri problemi della coscienza religiosa, Milano, Rizzoli, 2005
  • La natura dell'embrione, Milano, Rizzoli, 2005
  • Il muro di pietra. Sul tramonto della tradizione filosofica, Milano, Rizzoli, 2006
  • L'identità della follia. Lezioni veneziane, a cura di Giorgio Brianese, Giulio Goggi, Ines Testoni, Milano, Rizzoli, 2007
  • Oltrepassare, Milano, Adelphi, 2007

sabato 7 giugno 2008

a seguire un proseguimento parossistico sul tema del nichilista elegante in due passi:

- L'inquietudine dell'eleganza I [con Nietzsche]
- L'inquietudine dell'eleganza II [con Cioran]

martedì 3 giugno 2008

Dio e la stanchezza

Questa cosa che ognuno di noi si debba accasciare ogni giorno (ovvero ogni notte al letto) merita più riflessione.

E' incredibile

come
noi siamo stati in grado di creare dio

mentre con la nostra debolezza ogni notte ci adagiamo nel nulla del sonno.

- O anche dio dorme

o noi abbiamo poca fiducia nei nostri mezzi. -